7 motivi (più 1) per cui dovresti passare subito a GA4
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7 motivi (più 1) per cui dovresti passare subito a GA4

Di cosa parliamo

Senza volersi dilungare troppo, Google Analytics 4 o, come è noto agli addetti ai lavori, GA4 è la versione più aggiornata del tool di web analytics più utilizzato al mondo. 

Rispetto al suo predecessore Universal Analytics (UA) è cambiato… tutto!
Sì, perché quello che è diverso è proprio il modello di raccolta ed elaborazione dei dati: da un modello session-based si passa ad uno event-based

Ma bando ai tecnicismi, perché dobbiamo cominciare ad usare GA4?

Quella vecchia storia di UA

Avete mai sentito dire che Google Analytics è illegale? Beh, è vero solo in parte.

Il Garante della Privacy, in un provvedimento del 23 giugno 2022, ha dichiarato illegittimo l’utilizzo di Universal Analytics

Ed ecco che il Garante ci fornisce su un piatto d’argento il primo motivo per passare a GA4! 

Dal 6 settembre, infatti – essendo decorsi i novanta giorni per mettersi in regola – l’utilizzo di UA è ufficialmente non più consentito. 

Le motivazioni che hanno portato a questa decisione sono da ricondursi al trasferimento di dati personali negli Stati Uniti, Paese privo di un adeguato livello di protezione dei dati rispetto all’Unione Europea, dove vige tutta la regolamentazione del GDPR. 

Ma quindi GA4 non invia dati personali negli USA? 

È evidente che anche GA4 abbia lo stesso problema di UA, ma riguardo alla conformità dello strumento bisogna tenere presente che il provvedimento del Garante è specifico e relativo a UA. 

Date le motivazioni, infatti, la questione sarebbe molto più grande del solo Google Analytics, impattando la maggior parte dei tool che noi tutti utilizziamo quotidianamente, da Facebook a Gmail. 

Altre soluzioni esistono: alcune ci sentiamo di sconsigliarle, per altre è necessario un budget che in molti non si possono permettere.

Servirà quindi un accordo politico tra USA e Unione Europea, affinché la privacy degli utenti europei possa essere rispettata secondo i termini del GDPR.
Accordo che sembra essere imminente.

AGGIORNAMENTO: venerdì 7 settembre il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha firmato un ordine esecutivo che pone le basi del sopracitato accordo, anche se manca ancora l’ok da parte dell’Unione Europea e non possiamo quindi ancora parlare di “accordo” vero e proprio.

Intanto, questo nuovo framework delineato dagli USA prevede:

• Procedure più rigorose per le agenzie di intelligence, con un maggiore rispetto per i diritti degli interessati;

• Un sistema di controllo per l’accesso al dato su due livelli, che coinvolge da prima un funzionario e successivamente un tribunale internazionale.

Il bello di GA4

Fatte le doverose premesse e spiegato il motivo principale per passare a Google Analytics 4, vediamo quali sono le 7 novità più interessanti.

1 – Enhanced Measurement
Si tratta di una serie di feature che permettono il tracciamento automatico out-of-the-box di alcuni eventi quali scroll, click su link esterni, ricerche sul sito e altri, oltre alla classica visualizzazione di pagina.

Enhanced Measurement
La scheda degli Enhanced Measurement per il tracciamento automatico di alcuni eventi.

2 – Controllo sulla privacy
Oltre ad anonimizzare l’IP di default, GA4 permette la personalizzazione di alcuni aspetti legati alla privacy – come la possibilità di disabilitare Google Signals solo per alcuni Paesi – e di eliminare dei dati in maniera molto più veloce e precisa.

3 – Explorations
Già presente in Universal Analytics per gli utenti paganti, questa sezione è adesso disponibile per tutti gli utenti. Questa feature permette di costruire potenti report personalizzati ed “esplorare” – appunto – i propri dati.

4 – Funnel ad-hoc
In UA i funnel dovevano essere configurati in anticipo e ogni modifica non influiva sui dati storici. Finalmente in GA4 queste limitazioni sono state superate e possiamo adesso costruire funnel applicandoli ai dati che abbiamo già raccolto.

5 – Path analysis migliorata
Esplorare il percorso dell’utente è ora molto più semplice e potente, potendo iniziare le analisi dal punto di arrivo – ovvero dalla conversione – e da lì andare a ritroso nel viaggio dell’utente.

6 – Cross-domain tracking semplificato
Mentre in UA dovevamo mettere in atto una serie di azioni più o meno complicate, con GA4 configurare il tracciamento interdominio è facilissimo: basta aggiungere i nostri domini sezione dedicata all’interno delle impostazioni.

Cross Domain Tracking
Con il nuovo Cross Domain Tracking di GA4 sarà possibile configurare il tracciamento interdominio in modo molto più semplice.

7 – DebugView
Questa nuova feature ha notevolmente migliorato il debugging e la risoluzione dei problemi. Grazie alla DebugView possiamo verificare in tempo reale il corretto funzionamento dei tracciamenti appena settati, osservando gli eventi che scateniamo, con i loro parametri e valori.

Debug View
Con il nuovo strumento di DebugView la risoluzione dei problemi è molto più efficace in GA4 rispetto a UA

Un paio di considerazioni finali

GA4 non è certo perfetto

Sono ancora molte le funzionalità che mancano rispetto alla precedente versione (le annotazioni e un sistema di filtri completo, per citarne alcune), i bug sono all’ordine del giorno e prima di vedere i dati nei report possono passare anche 48 ore.

Ma è una piattaforma tuttora in sviluppo e non possiamo fare altro che accettare le limitazioni appena accennate. Dopotutto questo significa anche che col tempo nuove feature verranno aggiunte e le prestazioni migliorate!

Infine un consiglio: una buona analisi non parte mai dallo strumento, ma da una domanda. Questa domanda non solo deve essere posta nel modo giusto, ma deve essere adatta al tipo di strumento. Conoscere poi come il tool “pensa” è fondamentale per rispondere in maniera puntuale, sensata e – soprattutto – utile.

Se hai bisogno di implementare dei tracciamenti o di una consulenza di digital analytics non esitare a contattarci