Il Work Life Balance secondo Hubic Marketing
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Il Work Life Balance secondo Hubic Marketing

Scrivere di Work Life Balance è oramai divenuto di moda generale. Tuttavia, ciò che a mio avviso è interessante è capire cosa le aziende stiano facendo per adeguarsi alla rivoluzione in atto.

Ho deciso anch’io, pertanto, di scrivere un articolo su questo argomento. Non solo per definirne il fenomeno ma per raccontarvi come noi di Hubic Marketing ci siamo attrezzati per cavalcare il cambiamento in atto nel mondo del lavoro, con l’obiettivo di fornire un caso concreto a coloro che hanno interesse – e dovrebbero averlo tutti gli imprenditori – a capire meglio come stare al passo.

Il Work Life Balance

Work Life Balance. Questo concetto era sostanzialmente sconosciuto a tutti in epoca pre-covid. La pandemia ha profondamente cambiato il modo in cui tutti noi guardiamo, concepiamo e valutiamo il posto di lavoro e le opportunità professionali.

Oggi chi cerca lavoro lo fa con un’ottica diversa: ricerca una posizione che può integrarsi in modo adeguato con la propria condizione personale e vita privata. Sembra un concetto semplice ma le implicazioni a livello organizzativo/gestionale per le aziende sono rilevanti. Le aziende che perseguono sempre il “vecchio modello” sono destinate ad estinguersi. È sotto gli occhi di tutti il fenomeno delle Grandi Dimissioni, esploso negli Stati Uniti nell’estate del 2021 e poi allargatosi a tutta Europa.

Secondo i dati dell’INPS in Italia oltre 3mila persone nei primi mesi del 2022 hanno deciso di licenziarsi. A livello percentuale si tratta del 35% in più rispetto allo stesso periodo del 2021. Il fenomeno è quindi molto rilevante, soprattutto se si pensa che questo dato non contempla il mondo delle Partite Iva. Il fenomeno si è scatenato dopo che i lavoratori italiani hanno sperimentato il lavoro da remoto e aver quindi saggiato tutti i vantaggi che esso comporta: flessibilità, risparmio economico, migliore gestione dei propri impegni personali, e via dicendo.

Secondo uno studio condotto dall’Osservatorio HR Innovation Practice della School of Management del Politecnico di Milano, la motivazione principale che spinge una persona a cambiare lavoro è la ricerca di un lavoro “maggiormente agile” attraverso il quale si possa bilanciare in modo migliore la sfera lavorativa e quella privata. A questo si lega il fatto che le persone (l’83% delle intervistate e intervistati) dichiara un certo malessere emotivo nell’ambiente lavorativo di origine.

Quello che emerge in sintesi è che le nuove risorse, e in parte anche le risorse con più anni di lavoro alle spalle, non sono più disposte a lavorare secondo le leggi del vecchio sistema e non sono disponibili ad accettare compromessi tra i valori prioritari per la loro identità e quelli dell’organizzazione in cui operano.

Addirittura, oggi il termine e il concetto di WLB sembra essere sorpassato. Molti di noi ormai fanno fatica a scindere la vita privata da quella professionale: siamo sempre connessi, raggiungibili, i colleghi di lavoro sono magari anche nostri amici nella vita privata. Oggi allora è più opportuno parlare non di bilanciamento (come a presupporre una distinzione tra lavoro e privato) ma di integrazione. La sfera lavorativa e la sfera privata sono pertanto integrate, sovrapposte. In questo nuovo quadro le aziende dovranno essere in grado di gestire ancora meglio le proprie risorse umane.

L’approccio di Hubic Marketing

Di fronte a questa evoluzione del mondo del lavoro è necessario rispondere con nuovi modelli organizzativi e nuovi modelli di gestione del personale.

In Hubic Marketing ci siamo a lungo interrogati su quale potesse essere la nostra nuova organizzazione del lavoro in questo scenario. Un’agenzia digital è sicuramente avvantaggiata nell’applicare modelli di lavoro da remoto o agili, ma anche in questi contesti è necessario un cambio di paradigma alla base.

L’Agile Work Program

La nostra risposta è stata innanzitutto quella di introdurre a fine 2021 un modello di smart working strutturato che abbiamo denominato Agile Work Program. Il programma, che ha visto una fase di test di sei mesi prima di essere approvato in modo permanente, aveva come requisito quello di conciliare vari aspetti:

1 – I nostri valori di fondo. Il modo in cui concepiamo il lavoro e lo scambio di informazioni sono per noi molto importanti. Crediamo fortemente nella condivisione del lavoro tra i membri del team, nel confronto costante, nella sperimentazione. Aspetti che risultano un po’ penalizzati se gestiti con una modalità di lavoro da remoto.

2 – La gestione del cliente. Lavoriamo nel settore della consulenza digitale. Possiamo certamente fare gran parte del nostro lavoro da remoto ma senza dubbio l’incontro fisico con il cliente è sempre molto importante e, soprattutto in alcuni casi, necessario.

3 – L’appetibilità del programma per lo staff. Un modello di lavoro agile deve avere anche una certa appetibilità per le risorse a cui lo proponi. Certamente concedere smart working in modo residuale o a casaccio non è molto incentivante.

4 – La normativa vigente sullo smart working. Non dimentichiamoci che ci sono delle regole, delle leggi. Nel settore delle digital agency purtroppo questi sono concetti di cui spesso non si conosce nemmeno l’esistenza; quando in realtà ci sono regole ben precise che le aziende devono seguire per i propri dipendenti.

Come è stato strutturato

L’obiettivo di fondo è stato quello di rendere più flessibile e agile il lavoro per tutti i membri del team di Hubic Marketing nel rispetto della normativa vigente. Per renderlo realtà, l’Agile Work Program si è così strutturato:

1 – Ogni membro del team ha a disposizione 10 giorni al mese in cui può usufruire dello smart working (da casa, da un co-working, ovunque).

2 – Non è obbligatorio né vincolante, se lo si preferisce si può venire in ufficio.

3 – Il lunedì è un giorno AWP free: si deve garantire la presenza in ufficio.Questo perché il lunedì è il giorno dedicato a riunioni di allineamento sullo stato avanzamento lavori, comunicazioni importanti ecc.

4 – La presenza in ufficio dovrà essere garantita anche per le riunioni particolarmente importanti che possono emergere.

5 – I giorni di smart working possono essere scelti anche in modo frazionato: nessuna regola se non il rispetto dei giorni off limits.

6 – Non sono previsti meccanismi di accumulo dei giorni non usufruiti.

Dopo ormai un anno con questa modalità di lavoro riteniamo di aver raggiunto un buon equilibrio rispetto a tutti i principi di base sopra elencati e importanti per la nostra organizzazione.

Andare oltre il Work Life Balance

Non ci siamo tuttavia limitati al solo smart working: vogliamo perseguire un’ottica di Work Life Integration e per tale motivo abbiamo introdotto ulteriori tasselli al nostro puzzle

Orario flessibile per i giorni in presenza

Sentivamo l’esigenza di rendere ancora più flessibile la presenza in ufficio. Molti di noi non risiedono in zone limitrofe all’agenzia e le esigenze personali di ciascuno sono diverse. A qualcuno può far comodo arrivare prima; altri invece preferiscono avere un po’ di tempo in più la mattina presto.

Team Building programmatici.

Una vera integrazione e motivazione tra gli elementi dello staff non si raggiungono se non condividendo momenti al di fuori del contesto lavorativo. Per questo motivo cerchiamo di seguire un programma di team building diversificato: dai momenti a carattere più culturale ai momenti più ludici e divertenti.

Sistemi di welfare aggiuntivo.

Sappiamo che in Italia il costo del lavoro è molto elevato. Ci sono tuttavia dei meccanismi che le aziende possono mettere in atto per corrispondere allo staff dei benefit o delle sicurezze ulteriori rispetto al corrispettivo mensile pattuito. Su questa parte ci siamo attivati da tempo e siamo in continua evoluzione.

Come azienda stiamo cercando, tenendo conto delle nostre specificità, di cavalcare il cambiamento nel rispetto delle regole e delle norme.

La cosa certa è che non esiste una ricetta univoca. Ogni organizzazione può affrontare la tematica in diversi modi, secondo i suoi valori e le proprie peculiarità.

Quello che è altamente sconsigliato è pensare che tali concetti non tocchino la propria attività, pensare secondo i vecchi schemi. Il mondo del lavoro è cambiato, che piaccia o meno ma è così. Il mio consiglio è di aprire gli occhi.