Nascita dell’Hashtag
Il social che per primo ha implementato la feature del cancelletto è stato Twitter, l’ideatore è stato l’avvocato Chris Messina.
Il primo a sfruttare tutte le sue potenzialità è stato però Nate Ritter, che nel 2007 ha creato il topic #sandiegofire, per raccogliere tutti i tweet riguardanti gli incendi che stavano colpendo la contea di San Diego.
L’hashtag è un aggregatore tematico che ci permette di accedere facilmente a messaggi o contenuti relativi a temi specifici: quelli che adesso sono chiamati i “topic”.
Ad oggi è presente su quasi tutti i sociali principalmente utilizzati, diventando una vera e propria icona di modernità; alcune statistiche dimostrano infatti che il 70% delle persone che navigano da smartphone, è disposta a condividere contenuti con un hashtag al loro interno, e oltre il 50% degli utenti condividerebbero un hashtag più frequentemente se sapessero che l’azienda che li sta utilizzando ha messo in palio degli sconti per il loro uso.
Questi sono solo alcuni dei benefici che possiamo trarre utilizzandoli correttamente.
Ecco cinque consigli da seguire per utilizzarli in maniera efficace!
1) “Ogni social si differenzia per le modalità di utilizzo degli hashtag”
Su quali social ci conviene utilizzare l’hashtag?
– Twitter: anche se questo social sta perdendo visibilità, è importante ricordare che l’hashtag è nato e cresciuto in questo ambiente. Un tweet con uno, o più, hashtag ha il 55% di probabilità in più di essere retwittato, rispetto a uno senza. E’ la piattaforma stessa a stimolare la condivisione degli hashtag tramite la “Top Trends”: ossia l’elenco di hashtag più utilizzati.
– Instagram: Insieme a Twitter questo è il social maggiormente adatto per l’inserimenti degli hashtag all’interno del contenuto condiviso: infatti l’utilizzo di 11 hashtag, o più, nella descrizione permette di avere un numero di conversioni del 75% maggiore, rispetto a un post che ne è privo. Occhio però alla regola 3!)
Su quali ci conviene non utilizzare l’hashtag?
– Facebook: anche se è stata introdotta da quasi 3 anni, questa feature non ha stravolto gli utenti del social network di Mark Zuckerberg: un post genera infatti più conversioni, se privo di hashtag. Gli utenti li utilizzano principalmente per dare un tocco di originalità al proprio post.
– Snapchat e Instagram Stories: in questi due social è completamente assente l’utilizzo dell’hashtag come indicizzatore di contenuti, ma data l’evidente visibilità che hanno questi, nulla vieta al brand di utilizzarli. Un esempio può essere la pubblicazione di una foto su Snapchat che stimoli gli utenti a pubblicare una particolare foto su Instagram, con un hashtag preciso.
2) “Utilizzare differenti tipologie di hashtag per ogni campagna effettuata”
Nel caso in cui l’azienda voglia implementare una particolare campagna marketing sui social, è necessario adottare l’hashtag giusto.
Il primo consiglio, nella scelta dell’hashtag è quello decretato dalla “teoria della coda lunga”: dato che il web è un mercato che si riferisce alle nicchie, potrebbe essere più utile utilizzare parole chiave con un volume di ricerca inferiore, rispetto a parole chiave con un volume di ricerca maggiore.
ESEMPIO PRATICO: #food ha 190.000.000 post, e qui sarebbe molto difficile differenziarci dalla concorrenza. #lasagna invece ha 930.000 post, ed è possibile essere notati più facilmente. Il consiglio è quindi trovare il giusto compromesso.
Alcuni Tool ci possono venire in aiuto per iniziare la nostra ricerca di termini:
– Google Trends: strumento utilissimo e completamente gratuito messo a disposizione da Google: ci permette di vedere e confrontare quali sono i termini più ricercati nel tempo e in determinate zone geografiche.
– Trendsmap: strumento in cui possiamo vedere, tramite una mappa interattiva, quali sono i trend topic del momento.
– Tagboard: strumento utile per mettere a confronto l’utilizzo di un determinato hashtag utilizzato dai brand, nei vari social.
– Hashatagify.me: strumento utile per capire quale sequenza di hashtag inserire, in base al macro-topic preso in considerazione. (Esempio: se condivido la foto di una Lasagna, i tag consigliati sono #italian #homemade #delicious #food #Lasagna #foodporn).
3) “Stai attento all’audience di riferimento: meglio avere poche conversioni, ma buone”
#Vi #piacerebbe #ricevere #un #messaggio #scritto #in #questo #modo? A me no.
Come detto precedentemente, su alcuni social network l’aggiunta di numerosi hashtag permette di avere un tasso di conversione maggiore rispetto a un post che ne è privo.
Ma è davvero così importante ricevere tanti like a un post? Nel caso di una campagna promozionale sui social l’importante è che il contenuto pubblicato sia indirizzato al nostro pubblico, e non a chi non è interessato.
Un esempio negativo dell’utilizzo dell’hashtag riguarda i tag #like4like #follow4follow: alcuni brand scelgono di utilizzare questi topic, per poter ricevere un alto numero di conversioni.
In questo modo però si perde solo la fiducia dell’utente, che preferisce un ambiente intimo in cui si possa relazionarsi direttamente con l’impresa e con gli altri utenti interessati.
4) “Ingaggia l’audience: fai lavorare i tuoi followers per te”
Qualche settimana fa circolava in tv uno spot di Apple dove venivano mostrate foto scattate tramite iPhone da alcuni utenti, per sottolineare la potenza della fotocamera.
La campagna è stata elaborata in modo che i clienti Apple, fossero i primi sponsor del brand. La stessa cosa dovrebbe fare un’azienda che cerca di sponsorizzare il proprio prodotto: i clienti dovrebbero essere i primi a stimolare gli altri consumatori ad acquistare il nostro prodotto, utilizzando la così detta Word-of-Mouth.
L’hashtag relativo al nostro brand è lo strumento migliore per poter fare un passaparola intuitivo ed efficace per la promozione del nostro prodotto.
Ovviamente per effettuare questa operazione, gli utenti devono essere stimolati: si può creare ad esempio un contest, in cui gli utenti siano incentivati a condividere i nostri contenuti, restituendo in cambio premi o sconti.
5) “ Sii creativo”
E’ un periodo in cui siamo continuamente bombardati da campagne pubblicitarie: i consumatori sono più difficili da stimolare.
Il consiglio è quello di non essere ripetitivi e cercare di comunicare al consumatore in modo amichevole e divertente.
Scegli un hashtag originale per il tuo brand, ma che non si allontani dal tui valori; potresti poi creare un motto da ripetere su tutti i post condivisi: ad esempio “TacoBell” usa l’hashtag #AtTacoBell, oppure “McDonald’s” utilizza #imlovinit