Omnibus: la nuova direttiva ecommerce dell'UE
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Omnibus: la nuova direttiva ecommerce dell’UE

La direttiva 2019/2161, cosiddetta direttiva Omnibus, è la recente normativa europea in materia di vendite online, volta a garantire maggior tutela del consumatore.

Si riferisce quindi esclusivamente agli ecommerce B2C, piattaforme predisposte alla vendita di beni o servizi direttamente ai consumatori.

I punti toccati dal Legislatore europeo sono molteplici; analizziamo di seguito i più importanti.

Recensioni

Le recensioni svolgono un importante ruolo nel processo decisionale dei consumatori – la riprova sociale è uno dei punti cardine della persuasione secondo Robert Cialdini – pertanto il Legislatore vuole garantire a questo strumento maggiore trasparenza.

Bypassando il legalese, Omnibus prevede che l’utente sia informato se la recensione è stata sollecitata o originata da una sponsorizzazione. Sempre in ottica di trasparenza, è necessario esplicitare se le recensioni sono o non sono state verificate (e se sì, come – ad esempio citando il tool di terze parti di cui ci avvaliamo).

Amazon Img Articolo
Uno screen di una recensione su Amazon che rispetta la direttiva Ominibus

È inoltre vietato:

1 – Eliminare le recensioni negative
2 – Inserire recensioni false
3 – Chiedere recensioni solo a clienti soddisfatti

Prezzi e sconti

L’articolo 2 della direttiva Omnibus è interamente dedicato alla disciplina degli sconti online.

Ogni annuncio di riduzione di un prezzo deve indicare il prezzo precedente applicato dal professionista per un determinato periodo di tempo prima dell’applicazione di tale riduzione.

Per prezzo precedente si intende il prezzo più basso applicato dal professionista durante un periodo di tempo non inferiore a 30 giorni prima dell’applicazione della riduzione del prezzo.

Tradotto: lo sconto dovrà essere sempre in relazione al prezzo più basso avuto dal prodotto negli ultimi 30 giorni, che peraltro dovrà essere indicato. Chiariamo con un esempio.

Il normale prezzo del prodotto è 100€;
decido di aumentarlo, portandolo a 120€;
dopo due giorni applico uno sconto del 30%;
il prezzo finale NON sarà 84€ bensì per 70€, perché il 30% va applicato a 100€, che è il prezzo più basso avuto dall’articolo in questione negli ultimi trenta giorni.

Zalando Img Articolo
Uno screen dalla gestione prezzi di Zalando che rispetta la direttiva Ominibus

Va da sé che, oltre agli aumenti di prezzo fittizi come da esempio, saranno vietati anche gli sconti perpetui, quando cioè il prodotto viene perennemente venduto a un prezzo che agli occhi dell’utente risulta scontato (di fatto parliamo sempre di falsa scontistica).

Si applicano alcune eccezioni, come nel caso di prodotti in scadenza o di offerte personalizzate. Rimandiamo alla normativa per ulteriori gli approfondimenti.

Queste nuove regole stanno già dando qualche grattacapo a titolari e gestori di ecommerce, ma portano con sé anche un’ottima opportunità di marketing: essere trasparenti con gli utenti non può che aumentare la fiducia che questi percepiscono nei confronti del sito!

Ma quindi sto rischiando una sanzione?

Le direttive dell’Unione Europea – a differenza dei regolamenti (come quello sul GDPR) – non sono direttamente applicabili, ma obbligano gli Stati membri a recepirle nei propri ordinamenti.

L’Italia, come spesso accade, si è mossa in ritardo. Tuttavia il 10 settembre la direttiva Omnibus è entrata in vigore: il Governo ha tre mesi da tale data per adottare i decreti legislativi di recepimento.

Quindi no, se vendi in Italia per ora non c’è rischio di sanzioni, ma è importante cominciare ad adeguarsi fin da subito perché a breve potranno essere comminate!

Se necessiti di un supporto tecnico per l’adeguamento del tuo ecommerce, contattaci.